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Leggo, con profonda tristezza, che a Genova ed in altre parti del mondo transitano per strada autobus con su scritto: “Dio non esiste, puoi farne a meno” o qualcosa di simile.

Per me Dio è come una moglie, un figlio, un padre.

È come se mi dicessero: tuo figlio non esiste, tuo padre non ti ha mai amato, tua moglie non serve a nulla.

Non è un giudizio (abbiamo libertà di espressione), non è neanche rabbia, ma tristezza e preoccupazione.

Ho avuto tante difficoltà, nella mia vita: genitori gravemente ammalati, infanzia e gioventù tormentata, difficoltà a trovare l’”anima gemella”, impossibilità d’amare (ero una persona arida).

Da Pisa, mio luogo natìo, sono venuto un giorno in Sardegna e la vostra Isola mi ha dato tutto: una moglie fantastica, un sacco di amici, cinque bellissimi figli.

Perfino i miei genitori, trasferendosi, hanno trascorso i loro ultimi anni di vita con una serenità mai conosciuta prima: ci siamo sentiti amati .

Dovrei baciare ogni vostro granello di sabbia, ogni singola immagine di Cristo nelle vostre Chiese.

Ma la cosa più incredibile, importante, è che ci avevo provato in tutti i modi ad essere felice e ci sono riuscito solo con l’aiuto di Dio.

Ricordo perfettamente la data e l’ora in cui Gli ho detto: «Non ce la faccio, non ci riesco, pensaci Tu».

Non posso negarLo e provo imbarazzo davanti a queste cose: vorrei annunciare al mondo che “Dio esiste ed ama tutti”.

C’è bisogno di pregare, riflettere…

Religiosissima, intensa, quest’Isola non cadrà in errori simili: magari costruiremo pullman che parlano (bene) di Dio.