Evviva il Papa a Cagliari
Papa Francesco torna a meravigliarci, non solo perché annuncia che verrà a Cagliari il prossimo settembre, ma perché conosce perfettamente il motivo che unisce il Santuario della Madonna di Bonaria di Cagliari con la stessa Buenos Aires.
In poche parole, i termini Bonaria e Buenos Aires sono la stessa cosa, in quanto furono i marinai sardi emigrati in Argentina a darle questo nome: incredibile, vero?
Non più di tanto: vedetevi questo video, in cui il Pontefice - senza leggere alcun appunto - ci spiega tutto, cliccate qua
E’ la stessa “Wikipedia” a recitare così: “La città di Buenos Aires, fondata una prima volta dal conquistador Pedro de Mendoza il 2 febbraio 1536, distrutta nel 1541 e rifondata definitivamente come Ciudad de la Santísima Trinidad en el Puerto de Santa María del Buen Aire nel 1580 da Juan de Garay, deve il suo nome alla devozione dei marinai sardi dell’equipaggio verso la Madonna del Buen Aire o de los Buenos Aires, ovvero la Madonna di Bonaria venerata a Cagliari. Nella capitale dell’Argentina si trova una basilica, eretta nel 1911 dai Mercedari, dedicata a Nuestra Señora de los Buenos Aires, la cui festa, come nel capoluogo sardo, si celebra il 24 aprile”.
E se volete saperne di più, cliccate qua
C’è anche il sito ufficiale della Basilica, cliccate qua e lasciatemi dire che questa Basilica è tra le più venerate al mondo: non a caso, qualsiasi marinaio e qualsiasi navigatore o turista la può vedere dal mare andando e venendo dalla Sardegna.
Che altro dire: ci prepariamo in fretta per l’incontro con Papa Francesco e - visto che sarà uno dei suoi primi viaggi e visto che è amatissimo - si prevede la partecipazione di tutta la Sardegna.
Per cui, chissà se troveremo un posto libero, chissà se riusciremo a vederlo da vicino, ma andrà bene lo stesso.
Sicuramente, sarà festa grande qua in Sardegna e questo è solo l’inizio.
18 Maggio 2013 at 15:00
Bravissimo Mauro. Bellissime origioni- Lo stesso di casi per il parco di san Rossore. Santu Lussurgiu? Comunque papa francesco è un grandissimo.
Ciao a te e famiglia
Paolo Pau