Quando ero piccolo, la vigilia del 1 novembre, io e mia mamma andavamo in cimitero a lavare ed addobbare le tombe dei nostri defunti.

Mentre pulivamo, recitavamo i vari “L’Eterno Riposo”, una preghiera per ciascuno dei nostri cari.

Non sono cambiato, da quel tempo e mi da un enorme fastidio il fatto che, in questa “Vigilia dei Santi”  tutta la mia famiglia debba aprire cancello e porta a tutti quei bambini che, ignari della Festa di Ognissanti, ripetono il seppur ingenuo ricatto del “Dolcetto o scherzetto”.

Perdonatemi, ma il 31 ottobre di ogni anno, cado in una profonda tristezza per come va il mondo e, se potessi, mi coricherei nel  pomeriggio per svegliarmi l’indomani, quando tutto è finito.

E non pensiate che io sia il classico scorbutico scansa feste: a me piace il Carnevale e sono il primo a travestirmi, partecipando in prima persona.

Ma, seppure siano entrambi occasioni di divertimento, il Carnevale è una libera scelta in luoghi prestabiliti e circoscritti, mentre Halloween viene a “scovarti a casa”, direttamente sul tuo pianerottolo, che tu lo voglia o meno.

In nome di un desiderio di far divertire i loro piccoli che “non fanno male a nessuno”, i genitori liberano una decina di giovani di condominio in condominio, restando fuori ad aspettare.

Ecco allora che, in assenza di adulti, i campanelli vengono suonati ripetutamente, le porte vengono percosse più volte e si getta la farina se nessuno apre, perché “tradizione vuole lo scherzetto”.

No, perdonatemi, ma faccio a meno di Halloween ed assieme a me tutti quei genitori, che hanno perso i propri figli più grandi, proprio in questa triste notte.

Non ci credete? Soltanto in provincia di Cagliari, sono ne sono morti tre, che sommati agli altri venti di tutta Italia, fanno ventitre.

E pensare che tutto era iniziato con un “dolcetto o scherzetto” di quando erano bambini.

Perciò, per tutto questo ed altro, abbasso Halloween!

Evviva i Santi, evviva Ognissanti!

Data di pubblicazione: 1 Novembre 2013
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