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Oggi voglio condividere con voi una bella esperienza: fin da piccolo, mi ero “innamorato” di una canzone pubblicitaria (auto sfrecciante con gomme Michelin), che - in tutti gli anni della esperienza radio - non avevo mai individuato.

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Roba che, in quei lontanissimi miei 14 anni, avevo registrato questo brano con un vecchissimo registratore “Lesa”, che poi ha smesso di funzionare ed io conservo ancora le bobine semidistrutte, mai più riascoltate.

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Sono passati ben 43 anni di ricerche andate a vuoto ed adesso, grazie alla pubblicità televisiva “Prada” di questi giorni, ne ho scoperto l’autore ed il titolo: “Psyché Rock” di un tale Pierre Henry, compositore francese nato nel 1929, ma innovativo e completamente fuori di testa.

Si chiamava “musica concreta”, tutta sperimentale, cliccate qua

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Ecco intanto il video originale (in rigoroso bianco e nero, “Futurama”),   è interessante vedere come quasi 50 anni fa si intravedevano o si immaginavano i computer (a valvole!!!!) ed i “sinth” o “moog”, capistipiti delle attuali campionature elettroniche.

Stupendo video, non perdetevelo, si tratta della versione lunga, cliccate qua

Ma c’è anche la miniversione, di circa 3 minuti, interessante lo scorrere velocissimo di immagini significative, cliccate qua

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Ma chi è stato ed è ancora Pierre Henry?  Allievo di Olivier Messiaen e Nadia Boulanger, è stato uno dei pionieri della musica concreta ed elettronica, cliccate qua

Tra il 1949 e il 1958 (avete capito bene? musica elettronica datata fine anni 50) ha collaborato con il Club d’Essai, fondato da Pierre Schaeffer presso la RTF francese: in questo periodo ha scritto in collaborazione con Schaeffer la Symphonie “Pour un homme seul”, cliccate qua

E per saperne di più sull’origine della musica elettronica, cliccate qua

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Interessante la versione “Futurama”, sembra scritta ieri ed invece ha il suo tempo, è già storia, cliccate qua e le trasmissioni televisive francesi con intervista, cliccate qua

Ed un accenno alla canzone “Louie louie” di Richard Berry, cliccate qua  o a “Gli angeli del 2000″di Mario Molino, cliccate qua