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… che toccarne!  (detto tipico pisano).

Sono le 6 di stamattina giovedì 1 ottobre e, consultando i soliti 4 siti meteo, mi rendo conto che le previsioni da noi annunciate da almeno 3 giorni sono confermate: la perturbazione su Cagliari avrà il suo “apice”, la punta più alta, prima e dopo le ore 14, ora probabile di uscita degli alunni dalle scuole, prontamente e giustamente chiuse su sollecitazione della Protezione Civile.

A Sarroch - sud ovest sardo - è crollato il costone di una strada, poco prima di una galleria che non ha illuminazione al suo interno.

A Castiadas - sempre ieri - sono stati tratti in salvo alcuni campeggiatori stranieri, dal Comando dei Vigili del Fuoco.

Nel nord Sardegna si sono rilevate alcune difficoltà logistiche.

Ma - permettetemi di dirlo - non è necessario che “ci scappi il morto” per poter affermare che è stata fatta la cosa giusta: che la Protezione Civile ha fatto bene a gridare l’allerta e con lei tutti i Sindaci e le amministrazioni che hanno “chiuso tutto”.

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Sulla prima pagina de  “L’Unione Sarda” di stamane è riportato a chiare lettere la dicitura “Sardegna chiusa per pioggia” e va bene così, perché gli eventuali “benpensanti” - che tutto sano e tutto dicono - devono decidersi su “cosa vogliono dalla vita”.

Vogliamo essere avvisati, allertati per qualsiasi cosa, all’americana?

Oppure vogliamo tornare ai “vecchi tempi” quando non c’era internet e certi rischi venivano conosciuti “a fatto compiuto” (morto incluso)?

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Basta decidersi: personalmente, se c’è rischio di un tumore, preferisco fare tutte le analisi del caso, fare anche brutte figure e passare da “bambinone” agli occhi di tutti, purché il tumore venga scoperto al suo “nascere” (come del resto è successo, praticamente, nella mia vita!).

Basta decidersi: ve lo siete chiesto - come “rovescio della medaglia” - come ce la saremmo passata, stamane, se la Protezione Civile non ci avesse detto proprio nulla e stamattina tutte le scuole fossero state aperte (in tutta la Sardegna) e noi fossimo dovuti andare a portare e riprendere i nostri figli, con tutte queste masse di nuvole, il cui improvviso spostarsi non permetteva, alla fine, alcuna previsione certa?

Sinceramente, come “ex soccorritore”, medaglia d’oro della “Misericordia” di Pisa e 2100 soccorsi effettuati, sinceramente non me la sento di giudicare nessuno e vi dirò di più: quando con le nostre ambulanze si correva comunque a sirena spiegata verso gli incidenti anche se ci avevano comunicato un “codice verde”, abbiamo fatto sempre e comunque bene a correre, perché dietro un trauma all’addome si può nascondere una “emorrogia interna” non prevista e non visibile a occhio nudo!

Perciò, è con estrema sicurezza (anche se poi oggi non verrà giù il cielo) che dichiaro: “Meglio aver paura… che toccarne!”