Che c’entra Baglioni con Gesù Cristo?
E’ l’una di notte, accipicchia alla mia insonnia che non mi fa dormire! Intorno a mezzanotte è terminata la prima parte dello spettacolo “Capitani Coraggiosi” su Rai 1 con Claudio Baglioni e Gianni Morandi: una emozione “solo bella”, come si dice qua a Cagliari ed io sono tornato indietro di trent’anni, quando ho incontrato ed intervistato entrambi, per una radio emittente cattolica di Pisa tuttora esistente, la mitica Radio Incontro.
Anni storici, in cui il nostro gruppo di “speakers folli” spaziava in lungo e largo a creare inchieste ed intervistare personaggi famosi: erano di quell’epoca i concerti di un Claudio bellissimo, conteso dalle donne con canzoni romanticissime ed il pianoforte bianco dei suoi concerti, illuminato dall’alto con fari potentissimi.
Mi ricordo perfettamente lì, a cantare le canzoni sugli spalti assieme agli altri, a raccontare a tutti che io lo avevo già intervistato - per una intera mezz’ora - poco prima di quel concerto.
Ma ricordo, anche e chiaramente, tutto il desiderio di una storia d’amore e di una famiglia che ancora c’era, per cui soffrivo davvero tanto: una “lama a doppio taglio”, perché - più frequentavo poesie e canzoni romantiche - più stavo male, anzi malissimo, dicendo a me stesso: “Sono innamorato, ma non gliel’ho detto perché non so ancora di chi”.
Si, ma cosa c’entra Gesù Cristo con Baglioni?
Dopo tanti anni - ma tanti davvero - dopo tanti tentativi andati a vuoto e ferite e lacrime, ho fatto un reale “cammino di fede”, una serie di catechesi in parrocchia che mi ha aperto il cuore, per portarlo in braccio a un Padre che non conoscevo poi così bene: ancora non lo sapevo, ma la mia futura moglie era “di là dal mare”, in una terra dove c’è sempre il sole, chiamata Sardegna.
Sono bastati 5 anni di conoscenza di me stesso e di coccole da parte di Gesù Cristo, affinchè mi sentissi amato da Lui: inaspettatamente, più mi sentivo amato, più avevo speranza di amare ed iniziavo ad amare realmente, come non avevo fatto prima.
Non sto a raccontarla tutta, ma - come in un sogno, come in un miracolo - eccomi qua, “di là dal mare” - con la mia moglie bellissima e cinque figli uno più “originale” dell’altro: io e la mia Rita, occhi da angelo e colori mediterranei, abbiamo da poco finito di vederla - questa prima parte del concerto di Baglioni.
Stavolta, lasciatemelo dire, non canto più da solo le canzoni del “nostro” Claudio, ma ne assaporo tutto l’amore che contengono e che adesso è dentro me.
Un’unica piccola malinconia (comunque senza senso): con una famiglia numerosa, non ho più tempo per la radio e per le interviste dei miei idoli ed allora mi piace solo ricordarli, quei “giorni gloriosi” con Baglioni, Morandi o Fornaciari, o la stupenda e sempre bella Mannoia.
Ma va bene anche così, anzi va bene così, perchè le mie ultime interviste - in questo tempo che resta - le faccio a un Cantante ancora più importante, che fa i concerti in cielo: pensate, la sua musica è così forte che arriva fino a qua - grazie a dei buoni “amplifatori” e ad una emittente - che in molti chiamano Spirito (Santo).
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