Notizia esclusiva! Babbo Natale è esistito, davvero!
Mentre davvero avrei sinceri dubbi sulla Befana, che nient’altro è che lo “scimmiottaggio” della parola “Epifania” (rivelazione, il farsi riconoscere da parte di Gesù), posso oggi ufficialmente affermare che Babbo Natale è realmente, storicamente esistito.
Il suo nome originario “Sankt Nikolaus” niente altro è che il nostro San Nicola di Bari (non il cantante!), che - vissuto tra il 270 ed il 343 dopo Cristo - è stato venerato dal 1500 dopo Cristo (dalla stessa Chiesa!) come “portatore di doni”, leggete la sua storia, cliccando qua
Che poi dal nome originario, lo stesso si sia dovuto “americanizzare” diventando “Santa Klaus”, poi “Santaclaus”, addirittura cambiando il colore delle sue vesti da “purpuree” a “bianco-rosso Cocacola”, non è colpa nostra!
Qua, occorre però capire quale importanza debba esso avere nel nostro Natale, a quale posizione dobbiamo inserirlo, perché il suo stesso nome viene a ricordarci che viene prima il Natale - cioè la Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, con tanto di annesso Presepe - ed a quale posto dobbiamo ficcare questo benedetto “babbo consumistico”.
Con tanto di regali che ci riscaldano il cuore, ma il quale destino sarà finire in un angolo dimenticato della casa o fra la roba da vendere al “mercatino dell’usato”: mi fanno ridere le persone buoniste che, in difesa della universale libertà, mettono come immagine del proprio profilo la faccia di Babbo Natale, quasi a dispetto o riscatto di noi “bigotti”, che insistiamo a difendere la nostra “Nascita di Gesù Cristo”.
Mi permetto di fare un parallelismo a dir poco tecnico e matematico: è come se volessimo rappresentare, disegnare un cielo piovoso, nasconendo e omettendo le nuvole, origine della pioggia, o se volessimo dimostrare che fa caldo, omettendo volutamente il sole, peggio ancora dicendo che non esiste.
Fa bene qualche “ironico di turno” ad affermare che chi vuol togliere il Presepe od il Crocifisso dalle scuole, deve andare a lavorare per tutto il periodo natalizio, in quanto questa non è la sua festa: questa battuta a dir poco surreale (o irrealizzabile) è più reale, matematica, concreta, di quel che sembra.
Allora, per cortesia, difendiamo la nostra cultura e la nostra religione, che a fare i buoni ci pensiamo dopo: niente vieta che, durante l’ora di religione, andiamo a studiare e quindi ad insegnare l’origine di tutte le altre religioni, magari con tanto di testimonianze da parte di quegli alunni mussulmani, induisti o ebraici che siano.
Chi mi conosce, conosce la mia naturale propensione a frequentare altri popoli ed altre liturgie (prima fra tutte la Pasqua Ortodossa), a partecipare a tutte le possibili “Feste dei Popoli”, quindi non è una questione di razzismo, anzi…
Allora, capito tutto? Mi auguro di si, anche perché qua mi sa che il nemico non è il mussulmano o l’ebreo, ma Satana (chiamiamolo per nome), che vuole davvero dividere i popoli e portarci tutti verso il nulla o peggio ancora verso i supermercati natalizi.
Felice Natale, fin d’ora….