Da 9 mesi con gli stessi vestiti! Perché?
In questi giorni di fine anno, un anno fa a Burcei (dietro Cagliari) c’erano i monti innevati: non sto vaneggiando, era il 31 dicembre 2014 ed a Cagliari - poco prima di mezzanotte - era pure sceso qualche chicco di neve; ovviamente, la Barbagia ed il Nuorese tutto era pieno di neve.
Quest’anno, niente di tutto questo: la differenza di temperatura fra Capodanno 2015 e Capodanno 2015 sarà di 10° centigradi, c’è gente che si fa il bagno al Poetto e non c’è proprio da ridere.
Notizia del Gr Sardegna di martedì 29 tardo pomeriggio: molti negozi di abbigliamento in Sardegna sono in crisi perché da mesi nessuno compra più niente.
Motivo: stiamo indossando vestiario estivo primaverile da almeno 9 mesi, i più freddolosi hanno da mesi imparato a vestirsi “a cipolla” (togli la maglia, metti la maglia, etc.).
L’altro giorno, in un famoso negozio di Via Manno, ho trovato solo pantaloni primaverili: in assenza di freddo, i negozianti hanno tolto di torno il velluto, tornando ad esporre i pantaloni di cotone di questa estate (e solo quelli!).
La già penuria di acquisti per colpa della crisi economica - sommata alla mancata necessità di rinnovare il guardaroba - ha fatto chiudere (definitivamente!) più di 100 esercizi commerciali, in Sardegna.
Qualcuno ha rovinato il clima di questo povero pianeta. Si, ma chi? Per colpa di cosa?
Per non parlare del fatto che le ultime “secchiate d’acqua” (perché così dobbiamo definirle) in Sardegna le abbiamo avute ad inizio novembre: non sta piovendo da due mesi ed i laghi - sia quelli naturali, che gli invasi artificiali - sono praticamente vuoti.
Chi ci salverà dalla siccità della prossima primavera, ma soprattuto della estate 2016?
Io per primo mi sono divertito - per settimane - a “postare” fotografie di me che facevo il bagno: “Guardate, in Sardegna siamo ancora al mare!” …. “Ciao, continentali invidiosi!”…
C’è poco da ridere, soprattutto per il fatto che le vari reti idriche sono vecchie e perdono acqua da tutte le parti…
C’è poco da ridere!
Mi sto chiedendo cosa stanno facendo o studiando i vari politici o “tecnici regionali”, se stanno rendendosi conto di questa emergenza, o forse sono ancora in canottiera a “farsi il bagno al Poetto”….