I miei vincitori di Sanremo 2016
Premetto che non ho seguito il “Festival di Sanremo 2016″, per vari motivi che non sto qui a spiegare: vi dico questo per motivare in parte che sono ancora “neutro” delle scorse serate e quindi vado molto di istinto, non essendo stato influenzato da niente, se non l’ascolto delle canzoni da dieci minuti fa.
Premetto che le canzoni di quest’anno sono in gran parte scadenti, quindi io andrò a pronunciarmi non sul meglio ma sul meno peggio.
La mia musicalità - forse tradizionale e vecchia - mi porta a preferire di gran lunga Annalisa con il suo “Diluvio Universale” e la vedo pure come concorrente del futuro “Festival Eurovisivo”, ma - ripeto - sto diventando anziano e quindi posso sbagliarmi.
Eccola qua, cliccate qua
Bravo Enrico Ruggeri con “Il primo amore non si scorda mai” e, se magari vincesse, sarei contento perché è molto eurovisivo, ma la sua canzone non è nuova, ripetitiva di tutte le altre che conosciamo di lui, mi verrebbe da chiamarla “le altre sue canzoni non le scordiamo mai”
Eccola qua, cliccate qua
Bravo Lorenzo Fragola con “Infinite volte”, la canzone inizia bene ma poi resta lì, non decolla, tanto per intenderci non mi fa volare come il gruppo “Il Volo” con “Grande amore”, in più lasciatemi dire che del nostro Fragola preferivo il “Siamo uguali” di Sanremo 2015.
Si, decisamente migliore il Festival 2015 e a poco sono serviti i “nastri arcobaleno” se la qualità manca, se mancano sia canzoni che testi.
Bravi gli “Zero assoluto”e la loro “Di me e di te”: buon ritmo iniziale (la Certosa del video sembra quella di Calci in provincia di Pisa, ma non lo è), cliccate qua
Assurdamente, fra i migliori brani annovero Arisa ed il suo “Guardando il cielo”, cliccate qua, ma non pensate che poi ci faccia vincere l’Eurofestival, perché è troppo melodica, troppo italiana, però mai dire mai.
Mi piace, perché qua c’è sia melodia sia testo.
Alessio Bernabei, con il suo “Noi siamo infinito” venderà molto, perché ha gli accordi giusti ed il ritmo tecno-disco, cliccate qua magari va davvero all’Eurofestival, la canzone è comunque eurovisiva.
Neomi con “La borsa di una donna” vuole troppo somigliare alla sua cara amica - apprezzatissima - Fiorella Mannoia, ma più che una canzone somiglia ad una poesia musicata, cliccate qua
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con la loro “Via da qui”, le note salgono, ma portano comunque molta malinconia, mi spiace, perché la stoffa c’è, cliccate qua
Fuori catalogo tutti gli altri, non me li fate nemmeno nominare, perché sono tutti ridicoli, a parte “Elio e le storie tese”, che sono davvero geniali, ma non è giusto che vincano Sanremo e neanche l’Eurofestival.
Comunque, eccovi la scaletta di stasera 13 febbraio, finalissima di Sanremo:
- Francesca Michielin (Nessun grado di separazione)
- Alessio Bernabei (Noi siamo infinito)
- Clementino (Quando sono lontano)
- Patty Pravo (Cieli immensi)
- Lorenzo Fragola (Infinite volte)
- Noemi (La borsa di una donna)
- Elio e le Storie Tese (Vincere l’odio)
- Arisa (Guardando il cielo)
- Stadio (Un giorno mi dirai)
- Annalisa Scarrone (Il diluvio universale)
- Rocco Hunt (Wake up)
- Dolcenera (Ora o mai più
- Enrico Ruggeri (Il primo amore non si scorda mai)
- Giovanni Caccamo e Deborah Iurato (Via da qui)
- Valerio Scanu (Finalmente piove)
E riassumendo, ecco i miei tre vincitori di Sanremo 2016, poi magari nessuno arriverà al podio, ma per me sono buone canzoni, anzi le “meno peggio”:
1° posto: Annalisa Scarrone (Il diluvio universale)
2° posto: Arisa (Guardando il cielo)
3° posto: Enrico Ruggeri (Il primo amore non si scorda mai)