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E’ oramai sulla bocca di tutti, questa “storia” dei sacchetti biologici, anche perché è obbligatorio utilizzarli, laddove si acquistano alimenti che necessitano di… essere imbustati e pesati (esempio: frutta e verdura al supermercato), ma andiamo a vedere perché tutto questo è successo, quanta è la spesa e come è possibile risparmiare ancora, nonostante questa “tassa”.

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punto 1) la normativa:  La direttiva n. 2015/720 prevede al comma 1 ter dell’art.4 che “gli Stati membri possono adottare misure tra cui strumenti economici e obiettivi di riduzione nazionali in ordine a qualsiasi tipo di borse di plastica, indipendentemente dal loro spessore.”

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punto 2) quanto andremo a spendere in un anno:  non è poi così tanto - a dir la verità - ad esempio noi (famiglia numerosa) andiamo ad “imbustare” cibi, riempiendo e pesando al massimo 20 buste a settimana, che moltiplicate le 52 settimane annuali fanno 1040 buste in un anno, al costo di 0,02 euro (cioè 2 centesimi) incidono in un anno per  20 euro totali!!

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punto 3) le buste sono biologiche e riutilizzabili: sono buste utilissime per la “raccolta differenziata di alimenti”, noi le abbiamo provate e sono anche molto resistenti; considerando che i vari Comuni offrono (gratuitamente) buste che non sono un granché - qualitivamente parlando - le avremmo dovute acquistare comunque, al vicino supermercato, per cui semmai ci abbiamo guadagnato, perché le usiamo sia per il “carico” che per lo “scarico”.

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punto 4) la leggenda metropolitana: attenzione, perché non usarle - cioè appiccicare l’etichetta col peso su ogni frutto prima di pesarlo - moltiplica il costo di ogni “non busta utilizzata”, cioè in sintesi andremo a pagare 2 centesimi per ogni mela, pera, etc. sopra la quale abbiamo appiccicato l’etichetta, perciò non fatelo, non fatelo proprio..

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punto 5) i mercatini rionali e la consegna “porta a porta”: sicuramente, sarà più economica la vendita in casse (leggasi: mercatini rionali, esempio: una cassa di patate o di aranci), come è decisamente economico l’acquisto da contadini o amici di frutta e verdura di stagione, presente sul territorio.