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E’ uno dei luoghi naturali più fotografati della Sardegna, si trova nell’Iglesiente e si chiama “Pan di Zucchero”: chi ci segue sa benissimo che di foto ne abbiamo pubblicate tantissime, ma quella che stiamo per darvi oggi è una notizia a dir poco… inaspettata.

Uno dei primi estimatori di questo “faraglione” fu proprio Gabriele D’Annunzio, nel lontanissimo 1882, leggiamo proprio le sue parole: “si stacca sul fondo nettamente, come la prora di una fregata sommersa”.

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E’ ancora D’Annunzio a visitare e decrivere i minatori che - dalle miniere di Masua, Acquaresi e Montecani - scaricavano i minerali estratti, attraverso un nastro trasportatore, giù sui piroscafi, attraverso la “bocca” di “Porto Flavia”.

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Nessuno si offenda, ma è sempre il nostro Gabriele a definire (non con disprezzo, ma semmai in loro difesa) i valorosi minatori:

“Uomini pieni di cenci e di sudiciume, dal viso terreo, con gli occhi arrossati nel tormento della polvere, con i capelli incolti, che s’infilavano, rimanendovi dodici ore al giorno, negli antri ciechi del corpo roccioso” (…) dalle aiuole viene un odore fresco di rose maggesi: poi, oltre le aiuole, il verdeggiamento selvatico delle montagne che si allungano verso il mare, le rocce biancastre…”

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Se vi capita, la prossima estate dedicate parte delle vostre vacanze proprio in questa zona, stando bene attenti al mare spesso pericoloso a causa del vento maestrale: rimarrete incantati da una natura ancora vergine, da luoghi ancora pieni di storia, nonostante sia passato più di un secolo da quel 1882.

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Per saperne di più, cercate in internet il “Pan di Zucchero”, anche cliccando qua

Buon “Pan di Zucchero”, buon “Iglesiente” a tutti!