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“Ma Griffith quando vede la Torre dei Diamanti all’Esposizione di Chicago non ha dubbi: “Questi maledetti italiani, è di loro che ho bisogno”. E non ha dubbi che l’ elefante bianco fabbricato dai due toscanacci, e così fotogenico davanti all’ occhio della macchina da presa, è quello che renderà immortale la sua Babilonia di celluloide. I Taviani spiegano (o magari inventano, da buoni italiani confabulatori) che quell’ animale totemico scende dalle formelle delle antiche decorazioni; e quindi c’ è una continuità artigianale fra l’ arte romanica e i monumenti provvisori di un film come Cabiria di fronte al quale Griffith ammira e impara” (da Repubblica.it, cliccate qua)

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Stiamo parlando del bel film dei fratelli Taviani - a metà strada fra il sogno e la fantasia - se ve lo siete perso, cercatelo, “Good morning Babilonia” e guardatevi l’elefante sul Duomo di Pisa, cliccando qua

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I fratelli Paolo e Vittorio Taviani - si sa - sono due “toscanacci”, registi di tanti ma tanti film, apprezzati in tutto il mondo, cliccate qua

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Più che “Pisani” sono “Sanminiatesi”  (San Miniato è una cittadina altrettanto bella, in provincia di Pisa) ed hanno portato questo spirito di fantasia ed ironia pisana in tutto il mondo, fra i loro films ricordiamo…

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Ma torniamo all’elefante - quell’ animale totemico scende dalle formelle delle antiche decorazioni” - lo possiamo trovare anche appeso sulla “Torre dell’Elefante”, di costruzione pisana, collocata a Cagliari, cliccate qua

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“Più in alto si notano diversi stemmi del XIV secolo tra cui quello della città e, su una mensola che sporge dal muro, la piccola scultura raffigurante un elefante (scelto in quanto era uno dei simboli usati da Pisa)”

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L’elefante davvero fu - per lungo tempo - uno dei simboli usati dai Pisani sulle loro costruzioni e non è un caso che Paolo e Vittorio, evocando Nicola e Andrea - artigiani e restauratori di chiese - nel 1911 li fanno partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna, dove costruiranno la scenofrafia per un “colossal”,  dove prenderà posto - appunto - un elefante.

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Noi di Radio Incontro i fratelli Taviani li abbiamo incontrati davvero - alla manifestazione versiliana “Europa Cinema” e vogliamo ricordarli anche per tutti gli altri films, primo fra tutti “Padre padrone” - tratto dal romanzo autobiografico di Gavino Ledda - e l’altrettanto bello “La notte di San Lorenzo”, entrambi tristi perchè basati su fatti realmente accaduti.

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Ecco allora che viene spontaneo - oggi domenica 15 aprile 2018, in cui Vittorio Taviani ci ha lasciato - di ripensare con nostalgia a tutti i loro films, non solo perché fotografavano l’amata Pisa in quasi tutte le loro opere, ma soprattutto perché, in questi tempi di sceneggiature aride e commerciali,  hanno trovato il coraggio di raccontare realtà e storie talvolta dimenticate.

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Addio, Vittorio - arrivederci - grazie per aver “fissato” ogni tua idea in fotogrammi, comunque da rivedere, o riscoprire….

Elefanti inclusi.