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Pensate: per poter interpretare il personaggio, il bravissimo Viggo Mortensen - americano di nascita, ma di provenienza danese - è dovuto ingrassare e non poco.

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Chi è Viggo Mortensen? Non lo ricordate proprio? “Il Signore degli anelli” e “Captain Fantastic” non vi dicono niente?

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Allora avete bisogno di un “aiutino”, andate alla sua biografia, cliccando qua

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Ma anche l’altro interprete non è da meno: Mahershala Ali ha un seppur piccolo ruolo ne “Il curioso caso di Benjamin Button” ma, più vicino a noi, lo possiamo apprezzare ne  ”Il diritto di contare“ e nei due film targati Hunger Games”

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E adesso arriviamo al film “Green book” - mai come in questo periodo è importante parlare di simili argomenti - che sicuramente avrà un importante spazio nell’edizione 2019 degli “Oscar” : nomination come “miglior film”, nomination al nostro Viggo come “migliore attore protagonista” e a Mahershala come “migliore attore non protagonista”, nonché a Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly – per “migliore sceneggiatura originale” e a Patrick J. Don Vito come “miglior montaggio”.

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Sapremo qualcosa di più il prossimo 24 febbraio, nella ”notte degli Oscar” che si terrà a  al Dolby Theatre di Los Angeles

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Ma - lasciatecelo dire - il premio più importante è quello conferito virtualmente dal pubblico: pensate, già nei primi giorni di proiezione in Italia, gli spettatori hanno espresso 4,7 di ”gradimento” su un massimo di 5 “stellette”, poco meno del massimo…

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Insomma, un occasione per poter riflettere sul “razzismo” paventato da molti politicanti e su quella forma di diffidenza che - seppur in maniera minore - è dentro ciascuno di noi e, come tale, va circoscritta ed emarginata.

“Green book” è da non perdere e - possibilmente - da vedere al cinema.