A vincere l’Eurofestival 2021 è stato… l’Eurofestival!
Sarà ricordato da tutti come il “Festival Eurovisivo della Canzone” nel quale ha tornato a vincere l’Italia, ma - lasciatemelo sottolineare - a vincere è stato SOPRATTUTTO il Festival stesso e adesso vi spiego il perché.
Innanzitutto l’energia del pubblico presente - ma anche quello a casa, davanti alla tivù - era tangibile e, da questo punto di vista, mi sarei meravigliato se NON avesse vinto l’Italia con il motivo FORTISSIMO dei Maneskin…
Il motivo è detto fatto: da mesi (e se continua così, si parlerà di anni), la gente “chiusa in casa”, i giovani in particolar modo, sono tutti, siamo tutti davvero “Fuori di testa” ed il ritornello può arrivare a SINTETIZZARE questo riscatto, questo “senso di rivolta” che c’è in ognuno di noi: voglia di uscire, voglia di abbracciarci, voglia di urlare… insomma… “Fuori di testa”, per cui molti ragazzi stranieri, anche se non avranno capito immadiatamente la traduzione di tutto il testo, hanno “sposato” questo urlo, che esprime in un millesimo di secondo il sentimento che pervade tutti in questo periodo ed anche in tutto il resto d’Europa!
Secondo motivo - forse il più importante: non so quanto pubblico - numericamente parlando - sia stato presente in platea, talvolta ben distanziato, quasi tutti con mascherine, ma comunque tantissimo pubblico, tutto assieme e di conseguenza una probabile… BOMBA AD OROLOGERIA, che la ottima organizzazione non ha permesso neanche… si accendesse!
Personalmente, ho partecipato - come addetto stampa - al “Festival Eurovisivo della Canzone” del 1990 e vi posso assicurare che, già a quell’epoca, con molte meno nazioni partecipanti, era importantissimo che l’organizzazione CI PEDINASSE, seguisse ciascuno di noi, non come numero, ma come persone… insomma una organizzazione capillare.
Bene: moltiplicate adesso quella difficoltà per 5 o 10, aggiungeteci il fatto che il mondo sta (tuttora) cercando di uscire da questa pandemia e che sarebbe bastato che ci fosse qualcuno ammalato di Covid, per finire sui giornali il giorno dopo!
Insomma: una “roulette russa”, che la OTTIMA organizzazione di Rotterdam ha accettato di affrontare e GESTIRE, in modo che tutta quella migliaia di persone fossero state “tamponate” e che neanche uno di loro fosse risultato negativo: ve la sareste presa - voi - questa responsabilità con ragazzi provenienti (e ritornanti dopo) da ogni nazione e cittadina d’Europa? Io no!
Eppure, tutto è andato in modo perfetto: cioè, si è conservata la allegria e la spensieratezza che ha sempre contraddistinto l’Eufofestival, ma - dietro lo spettacolo - ci deve essere stato un “pool” così RIGIDO, così ottimo, da quasi prendersi un premio Nobel.
Che lo si voglia o meno, l’Eurovision Song Contest di quest’anno sarà MEMORABILE, perché ha fatto da “apripista” a tante altre FUTURE enormi manifestazioni - Campionato Europeo di Calcio in primis - che son sicuro andranno a consultare Rotterdam personalmente, assumendo più o meno gli stessi…. “protocolli”…
In ultimo - ma non per ultimo - lasciatemi aggiungere che sto invecchiando (da anni) musicalmente parlando, sono cioè “distante anni luce” dai nuovi gusti eurovisivi: non è un difetto ma lo prendo DAVVERO come untermine di paragone (su cui “lavorare”), per sapere se un certo motivo vincerà o perderà.
Mi spiego meglio: Mamhood od i Maneskin NON mi hanno più di tanto entusiasmato, mentre ho fatto il tifo sfrenato e sfegatato per Il Volo e lo stesso Francesco Gabbani che stava per vincere il Festival di Sanremo, ma così non è stato.
Fateci caso: lo stesso Mamhood - che, ripeto, non mi ha detto niente - stava per vincere anni addietro e quest’anno i Maneskin hanno vinto.. perché? Proprio perché non piacevano a me? Più o meno si!
Qualcosa di simile, perché i gusti europei non posso essere necessariamente legate a “canzoncine degli Abba” o “motivi religiosi” (vedasi i due “Amen” di quest’anno, che per me restano bellissimi, intensi e li ascolterò in auto), o ancora meglio il “politically correct” del “VOLEMOSE TUTTI BENE”…
Onde per cui è matematico che alcuni brani che non piacciono a noi “vecchi”, piacciono ai nuovi auditori eurovisivi… salvo qualche rara eccezione (vedasi la Francia e la Svizzera di quest’anno), ma poi così non è stato, perché anche a noi “Eurofans” ogni tanto ci “girano le palle” e vogliamo urlare che non ne possiamo più di Covid e di questa (assurda società), che ci ha reso… “Fuori di testa” e che vorrebbe fossimo “Zitti e buoni”….
Tutto qua - niente di più, niente di meno - cioè l’Eurofestival si è ripreso… evviva l’Eurofestival, PERCHE’ QUEST’ANNO HA VINTO L’EUROFESTIVAL!
Vostro Mauro Bertocchini